I vantaggi comparati nel socialismo

Con l’acuirsi dell’attuale crisi, assistiamo all’emergere, nonché al radicarsi di movimenti politici estremisti, di cui forse il caso greco, rimane l’esempio più eclatante, con l’oramai affermato movimento di estrema destra “Alba Dorata”, partito dalle forti connotazioni neo-fasciste e neo naziste. Tuttavia anche in Italia l’ondata neofascista ha ripreso gran vigore, attraverso l’approvazione della Costituente Alba Dorata Italia, lo scorso Dicembre, di cui Alessandro Gardossi ne è il rappresentante.

Hanno destato la mia attenzione le fondamenta su cui si basa il movimento, idee particolarmente basate sulla distribuzione di alimenti ai poveri, sull’apprensione verso gli imprenditori strozzati da Equitalia, nonché la diffusione delle loro idee nelle fabbriche.

La partecipazione, la solidarietà ed il lavoro, sono temi che rispecchiano tutt’altra fonte politica, che, soprattutto in questa fase di discesa economica sono usati da alcuni speculatori politici per trarre un vantaggio individuale e non collettivo.

Vorrei ricollegare quest’ultimo passaggio alla teoria dei vantaggi comparati (1817) di David Ricardo, famoso economista, considerato uno dei massimi esponenti del pensiero classico. L’assunto su cui si basa tale teoria, è che un paese tenderà a specializzarsi nella produzione del bene su cui ha un maggior vantaggio comparato, cioè la cui produzione ha un costo opportunità (il costo che un individuo sostiene rinunciando ad una cosa per intraprenderne un’altra, ad esempio maggior lavoro comporta minor tempo libero, quest’ultimo è il costo opportunità), in termini di altri beni, minore che negli altri paesi.

Vi chiederete, qual è il legame tra il socialismo e Ricardo? Mi è ritornato in mente questo autore, poiché se noi guardassimo il PSI come un paese e se tuttavia focalizzassimo (avessimo focalizzato) tutte le nostre energie (la specializzazione che intende Ricardo) su ciò di cui il partito è stato promotore da decenni (la nostra reputazione decennale, nonché i nostri originali valori rappresentano il nostro costo-opportunità) come la libertà di uguaglianza, di giustizia, di responsabilità, di solidarietà, avremmo adesso (ed avremmo avuto) un vantaggio rispetto ad altri partiti che attualmente copiano i nostre ideali e pertanto avremmo (forse) declinato verso altre attività questi pseudo movimenti politici, attuando in tal modo una più evidente selezione naturale, collocandoci nella giusta posizione che ci spettava e che ancora ci spetta!

MARCO FRANCO